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Lettera della comunità Bangladesh circa i laici ed in particolare i laici ALP
- segreteria94yk
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2 Anni 4 Mesi fa #262
da segreteria94yk
Lettera della comunità Bangladesh circa i laici ed in particolare i laici ALP è stato creato da segreteria94yk
Suihari, 20 aprile 2022
Carissimi confratelli del PIME,
un caro saluto a tutti voi dal Bangladesh.
Come pensiamo sia stato fatto in ogni Circoscrizione dell’Istituto, anche la nostra comunità PIME del Bangladesh si è ritrovata insieme per riflettere e discutere circa la lettera mandata dal Coordinamento Missionari Laici datata 24 settembre 2020.
L’intento di questa lettera è quello di far conoscere a tutti i membri dell’Istituto la nostra esperienza con i laici ed in particolare con l’ALP.
Il contributo dei laici ALP in Circoscrizione è ritenuto positivo. Essi hanno svolto e stanno tuttora svolgendo attività utili in accordo con i progetti della nostra comunità ed in particolare con quelli dell’Istituzione a cui sono stati destinati.
La loro presenza sia con i membri del PIME, sia con i fedeli delle missioni e con tutti, è in genere serena, bene accettata e stimata.
La mentalità della nostra comunità non è mai stata ostile; l’effettiva presenza dell’ALP ha aiutato ad apprezzare di più il contributo di laici all’opera missionaria.
La presenza “piena” dei laici ALP nelle attività, riunioni, feste, discussioni e vita quotidiana del PIME non ha suscitato reazioni negative; forse qualche perplessità o esitazione in qualcuno.
Un altro aspetto importante è il ruolo della comunità PIME della Circoscrizione. Occorre che essa sia coinvolta nell’invito dei laici ALP, anche se è un singolo missionario a prendere concretamente l’iniziativa. Se una comunità non condivide la presenza dei laici ALP è meglio non invitarli.
Inoltre, va ricordato che, come per tutti i missionari del Pime, anche il laico ALP è un valore aggiunto all’opera missionaria del nostro Istituto. Il laico non va considerato come “manodopera” che esegue i nostri progetti, e quindi valutato sulla “produttività”. Il suo valore (o i suoi errori) vanno riferiti soprattutto alla sua persona, e al suo interagire con la gente a cui siamo mandati, oltre che con noi. Le sue capacità professionali sono importanti, ma vanno collocate in questo contesto. Il laico non è un “prodotto finito” a cui si chiede solo di funzionare bene e non creare problemi. Il laico (come i preti e i laici a vita, e le suore) ha un cammino di crescita da compiere, a volte faticoso, che richiede comprensione, pazienza e aiuto.
La presenza di laici può aiutare a de-clericalizzare la mentalità dei preti e dei consacrati, ma ovviamente bisogna essere disposti a rimettere in discussione qualcosa dei propri atteggiamenti.
Se è vero che la presenza di laici ha costi economici alti, è anche vero che in questo tipo di bilanci i missionari del PIME dovrebbero includere anche le molte spese fatte per loro durante gli anni della loro formazione, iniziale e continua, e che si fanno in caso di malattie e vecchiaia.
I laici ALP non costano quasi nulla né prima né dopo il loro servizio in missione.
Infine, un ultimo aspetto, il fatto che il laico ALP sia “ad tempus” non deve costituire un ostacolo a proporgli l’assunzione di responsabilità anche come quella di rettore di una casa del PIME o di procuratore.
Questa è la nostra concreta esperienza con i laici dell’ALP con cui speriamo di continuare a
svolgere il lavoro missionario nel meraviglioso bengala dorato.
Comunità PIME Bangladesh
Carissimi confratelli del PIME,
un caro saluto a tutti voi dal Bangladesh.
Come pensiamo sia stato fatto in ogni Circoscrizione dell’Istituto, anche la nostra comunità PIME del Bangladesh si è ritrovata insieme per riflettere e discutere circa la lettera mandata dal Coordinamento Missionari Laici datata 24 settembre 2020.
L’intento di questa lettera è quello di far conoscere a tutti i membri dell’Istituto la nostra esperienza con i laici ed in particolare con l’ALP.
Il contributo dei laici ALP in Circoscrizione è ritenuto positivo. Essi hanno svolto e stanno tuttora svolgendo attività utili in accordo con i progetti della nostra comunità ed in particolare con quelli dell’Istituzione a cui sono stati destinati.
La loro presenza sia con i membri del PIME, sia con i fedeli delle missioni e con tutti, è in genere serena, bene accettata e stimata.
La mentalità della nostra comunità non è mai stata ostile; l’effettiva presenza dell’ALP ha aiutato ad apprezzare di più il contributo di laici all’opera missionaria.
La presenza “piena” dei laici ALP nelle attività, riunioni, feste, discussioni e vita quotidiana del PIME non ha suscitato reazioni negative; forse qualche perplessità o esitazione in qualcuno.
Un altro aspetto importante è il ruolo della comunità PIME della Circoscrizione. Occorre che essa sia coinvolta nell’invito dei laici ALP, anche se è un singolo missionario a prendere concretamente l’iniziativa. Se una comunità non condivide la presenza dei laici ALP è meglio non invitarli.
Inoltre, va ricordato che, come per tutti i missionari del Pime, anche il laico ALP è un valore aggiunto all’opera missionaria del nostro Istituto. Il laico non va considerato come “manodopera” che esegue i nostri progetti, e quindi valutato sulla “produttività”. Il suo valore (o i suoi errori) vanno riferiti soprattutto alla sua persona, e al suo interagire con la gente a cui siamo mandati, oltre che con noi. Le sue capacità professionali sono importanti, ma vanno collocate in questo contesto. Il laico non è un “prodotto finito” a cui si chiede solo di funzionare bene e non creare problemi. Il laico (come i preti e i laici a vita, e le suore) ha un cammino di crescita da compiere, a volte faticoso, che richiede comprensione, pazienza e aiuto.
La presenza di laici può aiutare a de-clericalizzare la mentalità dei preti e dei consacrati, ma ovviamente bisogna essere disposti a rimettere in discussione qualcosa dei propri atteggiamenti.
Se è vero che la presenza di laici ha costi economici alti, è anche vero che in questo tipo di bilanci i missionari del PIME dovrebbero includere anche le molte spese fatte per loro durante gli anni della loro formazione, iniziale e continua, e che si fanno in caso di malattie e vecchiaia.
I laici ALP non costano quasi nulla né prima né dopo il loro servizio in missione.
Infine, un ultimo aspetto, il fatto che il laico ALP sia “ad tempus” non deve costituire un ostacolo a proporgli l’assunzione di responsabilità anche come quella di rettore di una casa del PIME o di procuratore.
Questa è la nostra concreta esperienza con i laici dell’ALP con cui speriamo di continuare a
svolgere il lavoro missionario nel meraviglioso bengala dorato.
Comunità PIME Bangladesh
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- carrara.giuseppe
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1 Anno 10 Mesi fa #272
da carrara.giuseppe
Risposta da carrara.giuseppe al topic Lettera della comunità Bangladesh circa i laici ed in particolare i laici ALP
Grazie per la condivisione. Condivido tutto tranne un particolare giuridico: il Rettore di una casa PIME è un Superiore della comunità e, pertanto, deve essere un membro del PIME. Un membro dell'ALP o un altro collaboratore può essere vice-economo (il sig. Ferrari era vice-economo generale, ad esempio).
Circa il procuratore, è da capire: se si tratta di un agente che svolge, autorizzato dal Superiore Regionale, le pratiche burocratiche di visti, viaggi e altre questioni riguardanti i beni temporali, può andar bene, soprattutto se la legislazione locale richiede un locale che il PIME non ha (in quel caso, il nome 'agente' o, al limite, 'rappresentate legale' sarebbe più chiaro). Ma un non-membro del PIME non può essere Procuratore nel senso che lo sono io per il PIME in generale: firmo (o controfirmo i documenti del Superiore Generale) che sono indirizzati all'autorità ecclesiastica superiore (nel mio caso, la Santa Sede; a livello regionale, le Diocesi, il Nunzio, la Conferenza Episcopale). Per questo compito, è necessario un membro del PIME.
Naturalmente, ma penso che sia già chiaro, un non-membro del PIME non può nemmeno partecipare alle elezioni/consultazioni ufficiali per superiori e consiglieri di circoscrizione.
Spero di essere stato chiaro. Rimango comunque a disposizione per ulteriori chiarimenti.
Circa il procuratore, è da capire: se si tratta di un agente che svolge, autorizzato dal Superiore Regionale, le pratiche burocratiche di visti, viaggi e altre questioni riguardanti i beni temporali, può andar bene, soprattutto se la legislazione locale richiede un locale che il PIME non ha (in quel caso, il nome 'agente' o, al limite, 'rappresentate legale' sarebbe più chiaro). Ma un non-membro del PIME non può essere Procuratore nel senso che lo sono io per il PIME in generale: firmo (o controfirmo i documenti del Superiore Generale) che sono indirizzati all'autorità ecclesiastica superiore (nel mio caso, la Santa Sede; a livello regionale, le Diocesi, il Nunzio, la Conferenza Episcopale). Per questo compito, è necessario un membro del PIME.
Naturalmente, ma penso che sia già chiaro, un non-membro del PIME non può nemmeno partecipare alle elezioni/consultazioni ufficiali per superiori e consiglieri di circoscrizione.
Spero di essere stato chiaro. Rimango comunque a disposizione per ulteriori chiarimenti.
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